LA FORTEZZA DEI VINTI si è conclusa! Ma se te la sei persa, puoi ancora partecipare alla REPLICA di aprile... vedi tutte le info sul sito www.fortezzadeivinti.it e sulla pagina FB La fortezza dei vinti - Replica

= RECENSIONI del live su Mondo Larp => http://goo.gl/5nfG0V
= CARTOLINE dalla fortezza dei vinti [SPOILER] => http://goo.gl/EG7OVb (scrivi qui la scena più bella che hai visto al Baluardo!)

= CRITICHE, problemi e mancanze [SPOILER] => http://goo.gl/nnffNV (critiche ragionate e costruttive su cosa NON ha funzionato al meglio)

= OPINIONI e pareri tecnici [SPOILER] => http://goo.gl/BJS3pl (quali tecniche e accorgimenti vi sono piaciuti? cosa avete apprezzato del sistema di gioco?)

= DAI NUOVI GIOCATOR...I => http://goo.gl/WQiesC come è stato il live per chi non aveva mai giocato?

= RINGRAZIAMENTI dopo il live => http://goo.gl/DNhlWl (per salutare e ringraziare tutti i partecipanti)
= SALUTO dagli organizzatori => http://goo.gl/O1qiWq

= EPILOGO del live => scritto dal Bardo, lo trovate nella vostra mail!

= FAN MAIL => http://goo.gl/aIswxi (qui potete premiare i personaggi che vi sono piaciuti di più!)

== FOTOGRAFIE dal Baluardo==
NOVITA' - foto "Fuoco e fiamme" di Andrea Orvandor = > http://goo.gl/46aJxO
NOVITA' - foto backstage "I mostri" di Andrea Orvandor = http://goo.gl/isfnNO
Foto di Andrea Orvandor (Ep. 2) => http://goo.gl/aav75S
Foto di Andrea Orvandor (Ep. 3) => http://goo.gl/JxQnsD
Foto di Andrea Orvandor (Ep. 4) => http://goo.gl/8rWStu
Foto di Vittorio => http://goo.gl/h4Hhoo
Foto di Alberta => http://goo.gl/soMluk
Foto di Stefano => http://goo.gl/XinA4O
Foto di Mauro => http://goo.gl/8zTxKP
... presto altre foto e video saranno pubblicati!
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CARTOLINE DA "LA FORTEZZA DEI VINTI" [SPOILER]

Ripropongo l'ottima iniziativa di Stefano Kewan Lee:
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La tre giorni ha visto grandi avvenimenti e stravolgimenti, che hanno coinvolto un gran numero di personaggi e a cui hanno assistito ancora più personaggi e giocatori. Ma oltre ai grandi momenti epici e importanti, conosciuti da tutti, ci sono state numerose scene più piccole, intime e vissute da pochi, ma che hanno avuto un grande impatto emotivo o una grande importanza per il gioco. Insomma scene che non solo vale la pena ricordare, ma che vale la pena condividere anche con chi non c'era, perché un live riuscito è fatto anche di questi piccoli grandi momenti.
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Condividiamo nei commenti a questo post i momenti significativi, memorabili, commoventi, eccitanti che abbiamo vissuto durante La fortezza dei vinti! (per favore: no spam, no commenti ai commenti, SOLO "Cartoline" dal live!)

Una nota per chi intende partecipare alla Replica e preferisce mantenersi più sorprese possibili: i commenti a questo post potrebbero contenere SPOILER. In ogni caso, nessuno può sapere quante e soprattutto quali cose saranno cambiate in occasione della replica...

  • Serena Vezzani, Valentina Masotti, Silvia Tacca and 23 others like this.
  • Edo Scurbatt Barbatheon Greigeoy Da sempre pacifista e remissivo, Massenzio cercò sin dall'inizio dell'invasione di soppprimere tutti i tentativi di rivolta disorganizzata che scoppiavan a causa delle continue provocazioni brumiane fino a quando, durante l'ultimo giorno di scontri, sentendo clangore di spade uscì dagli appratamenti della signora del castello dove vi si era recato per aggiornare la baronessa (Beldivolpe) degli ultimi sviluppi per cercare una via diplomatica senza spargimenti di sangue vide quel che peggio temeva: tutti i suoi amici, armati di forche e bastoni, arnesi da lavoro sottratti dalla sua bottega e spade rubate ai nemici stavano insorgendo contro gli invasori. Sconvolto dalla visione, inebetito e frastornato dalle grida di battaglia, Massenzio vaga senza meta nella corte del suo baluardo fino a che non vede la sua piccola, fragile e adorata assistente (Serena)scagliarsi armata di ferro e rabbia contro uomini corazzati senza pietà e privi di qualsiasi scrupolo. Ed è proprio quando incrocia lo sguardo di Mira che, con occhi iniettati di sangue ed odio, gli urla "CORRI E COMBATTI!" Massenzio capisce che c'è solo un'opzione: vincere o morire. Preparato per la battaglia solo esternamente con indosso pezzi di armature da riparare che aveva trovato in un angolo della sua bottega raccoglie una delle armi che trova abbandonata da qualche caduto e corre contro gli uomini della bruma. Per la prima volta si trovava ad adoperare una delle sue creazioni, dopo pochi attimi di incertezza il fervore lo rende presto a suo agio, si muove sul campo di battaglia come se fosse in passeggiata, sferrando colpi sul metallo arrugginito del peggiore dei bruti (Gianluca) che solo se ammaliato dai maghi o addirittura da questi immobilizzato si è potuto rivelare come un bersaglio abbattibile, ingorando i colpi subiti grazie alla sua tenacia non si ferma fino a che non vede tra la polvere la sua protetta in un bagno di sangue. Il fabbro a quel punto getta la spada e lo scudo che aveva da poco recuperato e si fionda sul corpo della ragazza temendo il peggio, sentendo a malapena il suo respiro la carica sulle spalle e corre verso l'infermeria dove avrebbero potuto curarla a dovere. Raggiunta l'affollata sala dove tra le urla dei feriti i cerusici facevano del loro meglio per salvarne il più possibile depone il corpo di lei e la affida a chi di dovere. Il tempo scorre lentissimo e il trambusto aumenta nelle sale del baluardo ma Massenzio non si muove dal giaciglio di Mira fino a che, una strana quiete interrompe l'azione: i brumiani si sono finalmente arresi, la battaglia è finita! Massenzio continua comunque a pregare i Quattro quando inaspettatamente sua figlia adottiva riapre gli occhi, pronta per ricevere la lieta notizia. "Mira, te l'avevo detto che era pericoloso..." "E io te l'avevo detto che avremmo vinto!" Un lungo abbraccio tra i due e una risata liberatoria seguono l'ennesima sgridata. Lo stesso giorno, poco dopo, Massenzio torna in bottega, si spoglia dei rottami e si rimette il grembiule: "La guerra non fa per me. Non crea eroi, ma vedove e orfani..."
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  • Francesco Dega Terzo capitolo: all'inizio dell'invasione degli zombie.
    Laio (io), il viscido, e' nella dispensa e sta rifornendo di armi arraffate qua e la' i partigiani del baluardo quando scoppia il pandemonio.
    Nel giro di 5 minuti uno dopo l'altro svariati feriti
    vengono portati in quella sala e la dispensa diventa rapidamente un ospedale da campo. Manca pero' un cerusico per curarli e i feriti vengono ammassati su divani e panche. Ecco pero' entrare Ippocrate! Ma... e' ferito anche lui!
    Fortunatamente anche Renato sopraggiunge, Ippocrate e' curato e si trascina (letteralmente) a curare altri feriti. Laio terrorizzato imbraccia una balestra e come tutta risposta alla domanda "ma la sai usare quella?!" pianta una freccia nel soffitto. In quell'istante Tullia (Alberta), sorella di Laio, entra dalla porta. La sua mano sul fianco, le vesti coperte di sangue. Pericle (Andrea) la sorregge e Ippocrate la soccorre immediatamente. "Possiamo curarla ma, mancano bende e medicine: sono nell'infermeria!".
    Laio guarda la sorella e per la prima volta in vita sua il coraggio non sopraggiunge dalla bramosia di guadagno. Parte con Pericle, Troilo come loro unica scorta, e i tre attraversano di corsa il cortile. Giungono davanti alle porte della taverna dove in assetto da battaglia e con l'adrenalina alle stelle c'e' una brumiana che non appena vede Troilo grida "MUORI MALEDETTO ZOMBIE" e lo stende con un fendente.
    Laio e Pericle guardano la scena con questa faccia:
    Recuperate le medicine e riportato Troilo alla dispensa, i cerusici hanno potuto salvare numerose vite, anche quella di Tullia.
    Nel tragitto Laio s'e' intascato parte delle medicine: va bene tutto, ma mica lo faccio gratis!
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  • Fabricus De Ander Terzo atto, verso la fine: gli armigeri del baluardo si rifiutano di mangiare ancora una volta nella stessa sala dei brumiani e si fanno portare da chi di corvè il cibo vicino al forno del pane. Stanno pianificando la difesa del baluardo, assieme a Geppo. Giunge quindi Benedetto e propone loro un rituale che li avrebbe resi invincibili ed eternamente guerrieri. Sembra troppo bello per essere vero, e il dubbio attanaglia i loro cuori, ma qualcosa va fatto per il baluardo. Con il cuore pieno di dubbi Guaccione, temendo che non avrebbe fatto più ritorno, va a salutare Giustina e le raccomanda le sorti di Cornelio. Non ha cuore però di rivelarle che Vieri, suo marito, era uno degli zombie che hanno attaccato il baluardo. Alla fine, Bastiano, Cesare, Guido e Guaccione intraprendono il rituale, mentre ascolta le parole del rituale di Icaro, il cuore di Guaccione ha un ripensamento ma decide di non abbandonare i suoi fratelli armigeri. Come ultima cosa, quella sera, si confida con Carlotta e chiede se è possibile che un'anima che gioca con l'immortalità, possa prima o poi trovare la pace ma lui già sa la risposta. Il giorno dopo, il rituale ha effetto: gli armigeri sono più forti e risoluti, non sentono più il dolore ma la loro anima appartiene ognuna ad un padrone diverso. Il baluardo si infiamma, il popolo sfodera le armi contro i brumiani e Benedetto, il padrone di Guaccione, ordina lui di attaccarli. In prima linea Guaccione affronta i brumiani, senza potersi fermare, viene colpito da frecce ma non cade fino a che la sua testa non viene divisa in due. Spazia con lo sguardo sfocato per cercare l'amata Giustina, la vede che chiama aiuto per portarlo in infermeria, ma la voce si fa lontana e il combattimento imperversa. Le ultime parole le confida a Benedetto "dì a Giustina che l'ho fatto per lei, e per Cornelio". Quindi spira. Ma la pace non appartiene a chi cede la propria anima ad un diverso padrone, e Guaccione si risveglia tra le braccia di Carlotta, non ha più un padrone ma non è più niente: ha vaghi ricordi, sussurra a carlotta di scappare, imbraccia due armi e inizia a menare fendenti a chiunque attacchi il baluardo. Infine inquadra il figlio di Geppo, per lui traditore del baluardo, e lo insegue fino alla foresta, per l'orrore del ragazzo che non riesce ad abbatterlo con le frecce. Ma il giovane è veloce e Guaccione è ormai solo la scorza di se stesso, e fugge via. Giunge il cavaliere errante, inorridito e dispiaciuto per la fine di Guaccione e lo affronta per dargli la pace. Infine un mago costringe Guaccione in ginocchio e un gruppo di mercenari brumiani, che avevano preso appena la testa di "Marco Brugnerotto" (nn ricordo il nome del pgXD) finiscono ciò che rimane del buon Guaccione.
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  • Cristina Jon Nel momento in cui Brunilde vede suo fratello venire verso di lei scorge il suo viso truce. Lotario le chiede spiegazioni: in qualche modo ha saputo. Ha saputo che lei ha accettato uno sposo…una via di fuga. Lui le ordina di dirgli chi è, ma lei non vuole cedere. Cerca di allontanarsi ma lui la segue <<Passerò a fil di spada tutti i Vermigliani se non mi dici chi è>> e in quel momento lei capisce. Capisce che è condannata. Capisce che lui le impedirà ancora una volta di essere libera e la furia la assale. Lo affronta e perde ogni controllo. Gli urla contro la sua rabbia, il suo odio, il suo dolore. Gli urla che se fosse nata uomo sarebbe stata mille volte migliore di lui. Gli urla il suo odio.
    Quando lui la chiama sgualdrina con il disprezzo negli occhi le parole non sembrano più sufficienti. La mano si alza e sferra un colpo. Un suono secco sottolinea lo schiaffo che colpisce Lotario, ma la vittoria è di breve durata. Subito la risposta giunge e brucia sul volto della donna come il fuoco. Brunilde sa che è una lotta che non può vincere ma non può contenersi. Cerca di colpirlo, ferirlo, con le parole e con le mani…ma nulla può contro quell'uomo. Forse alla fine è vero, lei è solo una donna. Il volto di Lotario rimane inespressivo e alla fine l’abbandona con disprezzo.
    Brunilde si ritrova sola, la disperazione e l’umiliazione prendono il posto della rabbia. La donna si allontana per nascondere agli occhi del mondo le sue lacrime.
    Nel silenzio della notte le un dolore sordo le attanaglia il cuore e solo una schiava la scorge avviarsi verso le porte del castello. Agata, la schiava che non aveva mai degnato di attenzione, la ferma e le offre il suo aiuto. La pena che si ode nella voce della schiava è troppo per Brunilde che crolla a terra singhiozzando. Alla fine è soltanto una donna.
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  • Chantal Mingardi (Ovviamente Daniele Cris mi ha soffiato il ricordo più bello, maledetto fratellone <3) Ultimo atto, poco prima dell'arrivo dell'araldo. I fratelli di Agata sono stati chiari, loro partiranno e lei non potrà seguirli. Lei li odia, li ama, ma è chiaro che deve pensare a se stessa. Lei sa che c'è sempre qualcosa per cui vivere e dovrà cercare un'altra ragione...gli dei non possono averla liberata per poi volerla morta. Parla con Padre Baldovino e si decide: partirà. Già, ma per dove? con chi...dice a tutti che resterà un po' al baluardo a dare una mano per sistemare il casino che i brumiani hanno fatto. Gualtiero Fra Enrico le dice che le insegnerà ad usare la spada, senza sapere che non è quello il problema, che non era un capriccio combattere contro i lupi...ma è sorridende e lei accetta, gli dice che forse sarebbe diventata una cacciatrice, come aveva sempre pensato...al fianco di Raimondo. Tutti sono gentili con lei e chi parte per un viaggio le dice che avrà sempre un pasto caldo intorno alla sua mensa, ha amici al nord, amici al sud...incontra Elazar. Dice che partirà con Coribante e diventerà un mercante. D'un tratto lei capisce che è quello che vuole fare, ora che la sua adorata padrona è morta, forse può sperare di usare quello che ha imparato in schiavitù per se stessa. Si, questo è quello che vuole fare, ma non può partire subito con loro...lei vuole aiutare la gente che l'ha accolta come una famiglia. Dal nulla sbuca Gualtiero e le dice che verrà con lei, che sarà la sua guardia del corpo. Lei lo guarda stranita. I suoi occhi hanno una luce che non saprebbe spiegare, il suo occhio pesto le ricorda che gesto d'onore abbia compiuto quel giorno quell'uomo...le ricorda i suoi fratelli, tantissimo, ma sa che non le sarà possibile dimenticarli. L'entusiasmo la pervade, si fa spavalda e sicura! Questo è quello che vuole fare e lo può fare! Vorrebbe salutare a questo punto i suoi fratelli, ma non sa se ne avrà il coraggio...Tullia arriva, ignara di tutto, e la prega di convincere i suoi fratelli a non partire subito. Loro scalpitano per andarsene e anche lei lo preferirebbe, ma ci sono quei 5 scudi che le ha regalato Galeazzo e che vorrebbe tanto regalare a loro...ma è sicura di sè ora e al suo fianco c'è Gualtiero! Mente totalmente su quei soldi, Meroveo li prende, Raimondo cerca ancora di farfugliare qualcosa ma lei sa che non deve cedere, non adesso altrimenti avrebbero ragione loro. Il suo cuore si fa una pietra, come quando Dedalo la picchiava...e capisce che quello è un addio. Tullia la ringrazia
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  • Elizabeth Ligorio Atto Quarto: molti sono i caduti del baluardo dopo lo scontro brutale con i brumiani. Erica si aggira ancora per il cortile, impaurita e sconvolta, quando Giustina le comunica che Viridia è morta e che poteva salutarla per l'ultima volta. Erica si precipita fuori dal castello e vede la sua amica e maestra distesa sull'erba, bellissima come sempre. Il dolore la pervade, ma non riesce ad esternare la sua disperazione e si limita a starle accanto commossa ringraziandola per quello che ha fato per lei. Una bruta passa loro affianco, mormorando di essere contenta perchè è resuscitata... Erica allora speranzosa e si rivolge a Viridia "non è che resusciti anche tu?" Viridia apre un occhio, sogghigna e scuote la testa. "Peccato" e si alza e se ne va
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  • Giacomo Sommo Sommella Ultimo Atto: Lisandro e il suo compagno e amico Anteo(Il Tofri) si trovano abbandonati dal resto dei Venali: La Maestra Cirene ha spinto tutti dalla sua parte. Nessuno vuole seguire il giovane sognatore, che forse ha annebbiato il suo giudizio con il miraggio di una gloria enorme. Decide di combattere con Bruma andando contro le decisioni prese collettivamente, e subito viene colpito da una freccia. Il suo fidato cerusico Ippocrate (Fulvio Cerri)cerca di fare il possibile, ma tantissimo sangue si è riversato nei polmoni e Lisandro rischia di morire soffocato. Egli lotta per la vita, come mai aveva fatto in vita sua. Viene trascinato in infermeria dal suo unico vero amico Anteo, che giura di non lasciare il suo fianco. Ma appena Lisandro scorge in lontananza Dama Brunilde( Cristina Jon), l'unica donna che era riuscita a fargli provare amore in quei giorni pieni di odio e sofferenza, dice ad Anteo di continuare il combattimento e di congedarsi da lui. Brunilde è ferita, non male quanto lui, ma pur sempre ferita. Lisandro vuole starle vicino il più possibile, ma giunge rapidamente il promesso sposo di lei. "Dannato Vermigliani" Pensa Lisandro "Non riuscirà mai a farla sentire come avrei fatto io!". Il barone si inchina su di Lei ed inizia a piangere, le implora di resistere e continuare a vivere, per loro due. Lei sorride, anche se è ferita. Lisandro sente una fitta al petto, e una lacrima cade sulla sua guancia. Una volta assicurata la salute della Dama, il Barone si congeda. Lei si gira verso Lisandro e si trascina al fianco di lui. "Voi Fontedoro non eravate fortunati?" Chiede Brunilde. Lisandro sorride, si accende la pipa (sapendo benissimo che non è una grande idea considerati i suoi polmoni) e dice "Sono entrato in questo Baluardo come un ragazzo, poi mi è stata offerta una fortezza e ho trovato finalmente una donna con cui viverci. Ma il Baluardo mi ha tolto entrambi questi sogni, e ora non ho nulla. Forse la mia fortuna è morire qui come un uomo, un uomo che ha cercato di afferrare ciò che non era alla sua portata". Le passa la pipa e inizia a respirare a fatica, Brunilde urla "Lisandro, non puoi farmi questo scherzo! Tu vuoi morire così da farmi sentire in colpa?! sei un bastardo" " Sono un Fontedoro mia signora, e i Fontedoro ci sanno fare con le donne". Accorre sua Cugina Drusilla(Daniela Ginevra Petrosillo )che in lacrime gli chiede di resistere. Lisandro dà l'ultimo ordine: Tradite i brumiani e salvate le vostre vite. Lisandro si appoggia sulla spalla di Brunilde ed esala il suo ultimo respiro mentre lei urla di rabbia e dolore.
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  • Stefano Kewan Lee Terzo atto.
    Ser Lotario e un manipolo di guerrieri si sono appostati fuori dal castello per intercettare le vettovaglie destinate al baluardo. Mentre stanno aspettando al buio, arriva Federico, il fedele veterano messo a protezione di Dama Brunilde, co
    n una notizia terribile:
    "Ser Lotario, un Vermigliani ha chiesto la mano di Vostra sorella, e lei ha accettato".
    Una furia cieca comincia a montare nel cavaliere, che cerca di contenersi: "dimmi chi è dei tre e lo vado ad affrontare subito".
    "Non posso, già solo per il fatto che sono qui sto tradendo la fiducia della mia signora".
    Lotario non si accorge quasi di aver estratto la sua arma: "Federico, dimmi chi è o questa volta non te la caverai con uno sfregio in faccia". Ma il veterano è inamovibile: "no cavaliere, non posso".
    "Allora non mi servi più". Lotario lo trapassa con la spada in un unico gesto semplice, senza cerimonie. Non si ferma nemmeno a guardare il veterano che si accascia a terra: si sta già dirigendo a grandi passi verso il baluardo, per affrontare sua sorella.
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  • Lorenzo Giannotti Ripreso dal dolore per la ferita della spada di Lotario nel petto, ma non da quello per il sogno d'amore infranto, Federico aveva gli occhi ancora lucidi e stava trangugiando vino per alleviare il suo dolore, quando i morti hanno attaccato. Il primo pensiero è stato: "bene, morirò con il boccale in mano, non ho più nulla per cui combattere". Poi uno di quei mostri gli si è fatto addosso, e l'istinto di un veterano della Bruma ha prevalso: la mano è corsa da sola ad afferrare una lancia poggiata al muro, e il mostro è stato trafitto. Quando finalmente Federico è riuscito a staccare la lancia da quel corpo instancabile, si è guardato attorno... nel cortile era il caos, armigeri e popolani urlavano e cadevano da tutte le parti, allora in un istante la sua mente si è schiarita: "dov'è la mia dama ora? Devo proteggerla, è la mia Nilde... anche se non sarà mai la mia sposa, non permetterò che nessuno la ferisca... tantomeno uno di questi orribili mostri!"
    E ora arriva il vero aneddoto. Federico ha iniziato ad aggirarsi correndo per tutta la corte, alla ricerca della sua Brunilde, nel frattempo subendo ferite, salvando popolani inermi o compagni d'arme in difficoltà, aiutando il Duca Teodorico a ritirarsi... ma i dannati mostri non morivano mai! Continuavano a rialzarsi, erano dappertutto!! Uscendo dalla tenda per coprire le spalle al Duca, con la vista annebbiata dal sudore e dal sangue, il colpo d'occhio all'esterno era quello di un massacro... erano più i corpi a terra che quelli in piedi... Quand'ecco che uno di questi, proprio lì vicino, si muove... come se volesse rialzarsi ancora: "sta giù, maledetto!!" e mentre gli assesta un colpo di spada in pancia, Federico si accorge che l'uomo lo stava guardando basito e disperato. Federico si avvicina, lo guarda in faccia: Oh cazzo, è il povero Emerico! Qualche ora prima erano insieme di guardia a raccontarsi vicissitudini e progetti per il futuro... "Merda, fratello, tieni duro... stringi i denti, tu devi tornare al mulino da tuo padre, capito? Mi hai capito? Ti mando un cerusico..."
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  • Lorenzo Giannotti Ripreso dal dolore per la ferita della spada di Lotario nel petto, ma non da quello per il sogno d'amore infranto, Federico aveva gli occhi ancora lucidi e stava trangugiando vino per alleviare il suo dolore, quando i morti hanno attaccato. Il primo pensiero è stato: "bene, morirò con il boccale in mano, non ho più nulla per cui combattere". Poi uno di quei mostri gli si è fatto addosso, e l'istinto di un veterano della Bruma ha prevalso: la mano è corsa da sola ad afferrare una lancia poggiata al muro, e il mostro è stato trafitto. Quando finalmente Federico è riuscito a staccare la lancia da quel corpo instancabile, si è guardato attorno... nel cortile era il caos, armigeri e popolani urlavano e cadevano da tutte le parti, allora in un istante la sua mente si è schiarita: "dov'è la mia dama ora? Devo proteggerla, è la mia Nilde... anche se non sarà mai la mia sposa, non permetterò che nessuno la ferisca... tantomeno uno di questi orribili mostri!"
    E ora arriva il vero aneddoto. Federico ha iniziato ad aggirarsi correndo per tutta la corte, alla ricerca della sua Brunilde, nel frattempo subendo ferite, salvando popolani inermi o compagni d'arme in difficoltà, aiutando il Duca Teodorico a ritirarsi... ma i dannati mostri non morivano mai! Continuavano a rialzarsi, erano dappertutto!! Uscendo dalla tenda per coprire le spalle al Duca, con la vista annebbiata dal sudore e dal sangue, il colpo d'occhio all'esterno era quello di un massacro... erano più i corpi a terra che quelli in piedi... Quand'ecco che uno di questi, proprio lì vicino, si muove... come se volesse rialzarsi ancora: "sta giù, maledetto!!" e mentre gli assesta un colpo di spada in pancia, Federico si accorge che l'uomo lo stava guardando basito e disperato. Federico si avvicina, lo guarda in faccia: Oh cazzo, è il povero Emerico! Qualche ora prima erano insieme di guardia a raccontarsi vicissitudini e progetti per il futuro... "Merda, fratello, tieni duro... stringi i denti, tu devi tornare al mulino da tuo padre, capito? Mi hai capito? Ti mando un cerusico..."
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  • Massimiliano Milano Ne ho troppe da postare, inizierò dalla più breve.
    episodio 3 ore 22 circa:Todorico incredulo si rende conto che la creatura che stava nel fossato non era un folle o un brigante come credeva ma qualcosa che non apparteneva a questo mondo, come le creat
    ure della bruma che abitavano i racconti che Ottilia la sua balia gli raccontava prima che diventasse uomo.
    Il duca incredulo getta le armi, sà dai suoi racconti che contro le creature della bruma quando cala il sole non ci si può scontrare e bisogna arroccarsi dentro i proprio bastioni fà gli scongiuri e impaurito chiama la ritirata.
    Ottilia ( Elena Caovilla) lo raggiunge e gli rigira la faccia con uno schiaffone e poi con aria severa dice al duca:" Teodorico ti sei ripreso?"
    Teodorico dopo qualche istante:" si......muro di scudi!!!!!!)
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  • Mauro Vettori Beh, vedere dei guerrieri in armatura che corrono dietro alle galline... ilarità potente!

    2° atto: Renato inizia ad inventarsi balle mostruose di preveggenza, che inizia a seminare in giro per sconfortare i brumiani notoriamente superstiziosi. Mi vien
    e consigliato di non diffonderlo tanto in giro, ma a qualcuno mi pare sia arrivato.
    Poi, esattamente come accade con Nostradamus, le cose che avevo inventato hanno iniziato ad accadere.
    Fumo rosso ovunque (Ce n'era, l'incendio) Delle Vacche scheletriche (non morti) partorivano delle serpi scure, che si azzannavano tra di loro... (qui è più fosco, ma forse l'autore intendeva il caos generato all'interno dei brumian) mentre io vagavo tranquillo senza che nulla mi accadesse. (Beh! sono sopravissuto...)

    4°atto: renato tenta di fare un doppio gioco con i brumiani che non era abituato a fare nel senso che aveva il bisturi pronto a colpire come uno dei più schifosi assassini (Michele Pupo non ti ricorda proprio nessuno?) MA Viene (giustamente) colpito alle spalle vicino al Geppo ferito alle braccia.
    A questo punto lui mi spinge con un piede sotto il tavolo con la tovaglia bianca nella loggia e mi segue trascinandosi.
    Ci nascondemmo li per 30 minuti o più, durante i quali Geppo mi ha tamponato la ferita alla bell'e meglio sotto mie indicazioni. Ho morso il coltello per non urlare e tradire la nostra posizione. Solo quando brumiani e lupi non fossero più in vista ci siamo fatti vedere e trasportare a peso morto in infermeria, dove sono rimasto altre ore in attesa di guarigione.
    Qui nel timore di crepare, ho ri-confessato il mio amore per Veronica (la quale non mi ha cagato nemmeno di striscio )
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  • Paolo Bareggi la baronessa Lavinia porge la fiaccola ad Aldighiero: sarà lui,fedele tra i fedeli servi di Anselmo, a portarla fino al piedistallo dove il feretro verrà posto e accesso.A testa bassa segue la sua Signora,ma il suo passo è incerto come il suo destino in quegli stessi giorni,lei spesso lo incalza:''rallenta'', ma lui fatica,vuole che questo funerale finisca in fretta,vuole che questi giorni finiscano in fretta. Appena il corpo esanime del suo Signore si infiamma,Aldighiero si gira verso i fratelli Vermigliani, Tiberio Orazio e Cosimo Enea sono impettiti e cercano di trattenere i sentimenti ma Prospero Catullo no...Aldighiero lo sente pronunciare ''era il migliore di noi''.
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  • Michele Pupo Isolde che per tre volte di fila mi chiama ser Elemaro invece che ser Leonello, anche in momenti di estrema gravità
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  • Camilla Colombo Quarto episodio.
    Nel cortile la battaglia fra uomini del baluardo e brumiani infuria. Cecilia Serena si è rifugiata nella biblioteca e dalla finestra osserva impaurita la scena. Vede Prospero combattere, cadere e essere portato via a braccia. Apre la p
    esante porta, scende rapidamente le scale e corre all'infermeria… ma arriva troppo tardi, Prospero è morto. Lia piange su di lui. Quando la vede, la serva le si avvicina e in modo che Cecilia sola possa udire, le riferisce le ultime parole dell'uomo: "Prospero ti amava, Cecilia". Colpita, quasi spaventata da quella rivelazione, Cecilia arretra, e scoppia in lacrime.
    Alcune ore più' tardi Cecilia ascolta silenziosa l'annuncio della fine dell'assedio e della guerra stessa dalla voce del messo reale, e mentre attorno a lei la gente del baluardo esulta, lei rimane in silenzio, immobile, bagnata dalla pioggia che le inzuppa vesti e capelli. Non ha nulla per gioire. Quel giorno ha scoperto che avrebbe potuto avere la vita che avrebbe sempre desiderato e mai veramente osato sperare. Avrebbe potuto avere accanto un uomo che l'avrebbe amata, che avrebbe capito i suoi desideri e le sue aspirazioni come mai suo marito Cosimo sarà in grado di fare, e che l'avrebbe portata lontano, nei luoghi di cui così tanto aveva fantasticato. Ma il destino beffardo e crudele glile'ha mostrato solo quando ormai era troppo tardi, lasciandola con un'ancora più' dolorosa consapevolezza dell'amarezza della propria vita, e il dolore per aver perso l'unica persona che portava luce nella sua esistenza.

    PS: spero che la prossima incarnazione di Cecilia, se alla replica ce ne sarà una, riesca a concederle un finale più' lieto
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  • Paolo Benedetti Un bruto si aggira sconsolato per un baluardo di nuovo libero. Il volto è mesto ma non per la sconfitta...è un sapore che ha già conosciuto ma che ormai lo lascia indifferente. Quello che rende scuri i suoi pensieri sono le armi abbandonate di giovani guerriere brute, Teodolinda (Elsa Maria Iuliano) ed Ermengarda (Serena Vezzani). Pensa alla giovane Rosmunda (Carlotta Innocente), morta su corpo del suo amato signore ed alla cacciatrice Romilda Alice Bruce Tassinari). E pensa che tutto questo fa schifo, che non era necessario sgozzare delle donne come dei maiali nella confusione della battaglia. Stanco prende una candela ed entra nella cappella, dove una sacerdotessa sconosciuta celebra lo sposalizio di un cavaliere brumiano che ha versato il sangue dei suoi fratelli...ma tutto questo gli scivola addosso mentre la accende e chiede piano alla sacerdotessa di pregare per i morti, per coloro che sono morti lontano da casa, per la gloria dei grandi signori, per dare qualcosa di diverso di cipolle e patate al popolo della bruma.
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  • Antonio Saintcall Falanga Silenzio.
    Nessun rumore riesce a penetrare la coltre di pensieri che lo attanaglia.
    Ha visto troppo caos, troppa sofferenza, troppi innocenti morire per una causa non loro.

    Ora vuole solo una vita lontano, con la donna che ama, lontano da un nome che non sente più suo.
    Ildebrando si avvia verso la sala grande, la cerca con gli occhi tra la moltitudine di popolani che festeggiano la vittoria contro gli invasori.
    Eccola.
    "Ottavia!"
    La maga gli rivolge lo sguardo.
    "Quanti dei vostri sono morti...?"
    La risposta della donna è stringata, triste, e arriva al cuore come l'ennesima stilettata "Troppi...."
    La conduce fin al fondo della sala, sino dietro ai tavoli dei nobili, certo che li nessuno potrà udirlo.
    "Ottavia, voi siete una maga...."
    "Mi avete veduto contro i vostri uomini, si"
    Ildebrando prende un lungo sospiro, sa che ciò che sta per chiedere non è realizzabile.
    "Ebbene, utilizzate le vostre arti per cancellarmi la memoria....ho visto l'ennesima guerra della quale non voglio ricordo. Ho visto compagni e innocenti perire. Voglio una vita diversa, Ottavia, senza il ricordo di chi io realmente sia. Voglio una vita come Lando."
    Attende, attende solo ciò che già sa.
    "Non sono in grado di farlo" è la risposta della donna.
    Ildebrando si appoggia al muro, fuori piove.
    Piove sul Baluardo, sui morti, sull'esercito brumiano ormai smembrato.
    E per un istante le lacrime che gli solcano il volto gli sussurrano che i ricordi non lo abbandoneranno mai.
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  • Primula Rossa (sono fabio albieri / Saffiro)
    Non ho una vera e propria cartolina. o forse si, una di quelle che sono poi collage di più foto... allora la mia cartolina è un collage dei momenti di gioco con un Achille di cui sapevo non potermi fidare davvero, nel vag
    liare modi e ipotesi per usare i venali come perno per spaccare i brumiani, così da arrivare poi al momento decisivo e poter dire "attacchiamoli, non siamo soli". Cosa che ha funzionato in maniera... eccellente
    Il resto del live è stata costante tensione, nello sforzo di non farmi scoprire pur lasciando apposta indizi (il mantello indossato al contrario, dal lato cencioso, gli errori grammaticali apposta nelle frasi, la postura della schiena) perchè fossi scoperto. Una meravigliosa fatica.
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  • Carlotta Innocente Quarto episodio: in mezzo alla confusione nel cortile delle armi, Rosmunda vede Lotario circondato da un manipolo di nemici, i quali sono talmente codardi da attaccarlo tutti insieme come un branco di animali. Lei, che è nata e cresciuta sui campi di battaglia ma non è una guerriera, solo una semplice cambusiera, si getta in difesa del suo signore, maledicendo quegli schifosi. Però è tutto inutile: vede Lotario cadere, e dopo poco anche lei viene ferita. Allora, grazie alla forza della disperazione, riesce a trascinarsi fino da lui. Lotario le chiede di fare il suo dovere: le ordina di curarlo perché deve tornare a combattere; forse non si accorge che anche lei ha il corpo ricoperto di ferite. Obbedendo al suo cavaliere, cercando di non urlare a causa del dolore che anche il minimo movimento le causa, inizia a curarlo. In quel momento arriva Viridia, la strega, quella maledettissima fattucchiera: cala il suo bastone sui due senza alcuna pietà. Rosmunda non riesce più a muoversi. Capisce solo il vero motivo per cui ha servito Lotario in tutti gli anni passati assieme: lo capisce solo nel momento in cui entrambi sono a un passo dalla morte. Si china su di lui e gli sussurra, scossa dai singhiozzi: "ti amo". Lotario dopo qualche istante le risponde "lo so". Poi vengono separati, pare che qualcuno, probabilmente Oddone, stia riuscendo a curare Lotario. Rosmunda viene abbandonata in mezzo al cortile, nessuno bada a lei, ma non le importa perché crede che il suo signore starà presto bene. Dopo quella che pare essere un'eternità, viene notata da Padre Baldovino: il cappellano la prende tra le braccia e la porta in chiesa, per invocare il potere degli Dei e salvarle la vita. Durante la preghiera, Rosmunda è semi incosciente, non capisce bene le parole di Baldovino, crede che le stia dicendo che Lotario vive. Terminata l'invocazione, la lascia sola, raccomandandole di non uscire dalla cappella. Le vengono tolte le armi, tenta di resistere ma è inutile. Allora prova ad alzarsi, chiedendo a tutti dov'è Lotario; la guardano, nessuno risponde. Barcollando si dirige verso l'uscita della chiesa ma viene fermata dalla fornaia, che finalmente le dice la verità: Lotario è morto, gli hanno tagliato la testa. Rosmunda inizia a piangere, spinge da parte la donna e si getta alla ricerca del corpo del suo amato. Lo trova, e il dolore prende il sopravvento: capisce che continuare a vivere è inutile. Non può togliersi la vita perché è stata privata delle armi, dovrà chiedere ad un altro di farlo. In quel momento scorge Meroveo, il mercenario: "Meroveo" chiama Rosmunda, "uccidimi". Garolfo prova a fermarlo, lui rimane impassibile "lo ha chiesto lei, vuole morire insieme al suo signore: è una morte onorevole". Rosmunda sente l'acciaio sulla sua gola, più dolce del bacio di un amante. L'ultima cosa che i suoi occhi vedranno è il corpo senza vita di Lotario.
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  • Lorenzo Giannotti Ero io che ho provato a fermarlo, mi ero steso al fianco del mio avversario di una vita, volevo vederlo spirare. Invece mi sono trovato ad assistere a questa scena struggente! Non credevo che Ser Lotario potesse essere amato: è stato un momento toccante e mi ha fatto riflettere.
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  • Rossana Morabito Episodio 4: Convinta che il Cerusico Brumiano abbia fatto egregiamente il suo dovere la Maestra ritorna nei pressi di un Ser Lotario riverso nel suo sangue al suolo, una scena non diversa da quella della sera prima davanti ai Duchi Gotardo e quindi anche stavolta l'arcimaga è convinta che la mano del Re sia salvo...Finchè non si avvede del cadavere della cambusiera al fianco dell'uomo e la conclusione diventa scontata, parte l'imprecazione di sdegno nei confronti di Rosmunda mentre il mormorio di qualcuno la informa che si è suicidata per amore: "Che stronzata." mormora Cirena e la combusiera viene cancellata dalla sua memoria. Ora rimane solo il corpo straziato di Ser Lotario, troppo rancore e delusione covano nell'arcimaga, non voleva che morisse. Ne saccheggia il cadavere - due scudi - come se quello dovesse essere un giusto risarcimento per il torto - di essere morto - subito. Qualcosa di quell'uomo le si era attaccato addosso, aveva fatto progetti, poteva usarlo per ottenere molto ma soprattutto *voleva* usarlo, perchè ammirata era rimasta dalla riposta della Mano del Re, dopo aver fatto bastonare la cerusica del baluardo, "Perchè non avete picchiato me..." disse Ser Marcello "Non avrebbe avuto senso." chiude gli occhi, un brivido di gelo al ricordo, e ora la sua morte che senso aveva avuto? Sterile vendetta. "Io sono viva e voi siete morti. Io ho il conio e voi i vermi." insensato mormorio al vento.
    Episodio 3: I Venali si riuniscono intorno ad un tavolo in taverna tutti - o quasi - presenti - mancano solo Lisandro ed Anteo. Cirena sa già come andrà a finire la discussione ma sono riuniti lì per "decidere tutti insieme". Dopo alcune incomprensioni tra ciotole, cavalli e cavalli dalle lunghe ciotole grazie a Dama Drusilla in cui Cirena si impone autocontrollo riflettendo ai mille modi per spellarla viva escono dal tunnel grazie alla magnifica opera di Polluce di soppiantare Dama Drusilla con sensati ed acuti commenti. I Venali devono decidere da che parte stare, non potendo parlare apertamente ed evitando di usare altri oggetti da conficcare nel cranio di Dama Drusilla, Cirena decide di passare ai gesti: "Abbiamo l'opzione B" dito medio sinistro e "Abbiamo l'opzione V" dito medio destro, catalizzando l'attenzione di tutti "Fate la vostra scelta." anche quella di non dire nulla a Lisandro.
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  • Rossana Morabito Episodio 3: Cirena è dolorante, sanguinante e sicuramente delirante. Accascaiata sulla pelle maculata della tenda brumiana, trafitta dalla spada di cadaveri rianimati ed a poca distanza Ser Lotario riverso in una pozza di sangue ma non è lui che sta guardando. Lì c'è una mano. Spunta da sotto la tenda, una mano livida, sporca di terra, le unghie divelte e piccole larve disegnano ghirigori sul dorso. Ecco, presto diventa un braccio e poi una testa che è la faccia della morte e la fissa, non sente cosa dice ma quegli occhi vitrei la trapassano da parte a parte, immobilizzandola al suolo. Tutta la sicurezza, tutta la forza, tutto il potere dell'arcimaga si condensa in un attimo di puro terrore, urla, portandosi le mani in viso, chiude gli occhi e non fa nulla. Tremante aspetta che siano gli dei a decidere della sua morte.(Grazie Dario Flavio Scortese Dell'Orto<3)
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  • Faustino Pacci il cambiamento...la fornaia che mi diventa una assassina di anime, l'assistente nel male che prende il mio posto e soprattutto.. IDALIA!un capolavoro.in 3 giorni di zozzerie coi non morti ho delapidato il portafoglio, il cuore e l'anima di questa poveretta che è stata una grande interprete.Si parte dai soldi, sempre di piu...sempre di piu...fino ad arrivare al matrimonio di interesse segreto con l'empio cultista..poi il fido guerriero viene usato come prova per la creazione degli zombie e idalia stessa costretta ad esser l'ufficiatrice della cerimonia.E l'ultimo giorno, dopo la morte del marit, la perdita dei denari, la perdita del suo guerriero, sceglie la morte e si uccide.SPLENDIDO!!!!
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  • Moreno Trivisano sei una merda tia ti ho odiato
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  • Moreno Trivisano bella inculata cmq mi e piaciuta la mia morta
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  • Ester Valpur Manzini Il Baluardo è tenuto sotto scacco dagli invasori, i popolani sono spaventati, arrabbiati, contusi. C'è chi parla di rivolta, chi ha troppa paura per osare, chi scruta il nemico di sottecchi... eppure la vita quotidiana non può fermarsi.
    "Erica, ti sono
    scappate le galline!" e i quattro volatili chiocciano sereni in giro per il prato, grassi e baldanzosi. Un nutrito gruppo di passanti, compresi suddetta Erica, Isabella, Viridia e almeno un paio di brumiani si mobilitano subito, sparpagliando i polli ai quattro angoli del cortile. Scene di panico che nemmeno l'arrivo dei morti o la torre in fiamme.
    Inseguimenti e tattiche diversive non funzionano. Solo un deciso battito di mani accompagnato dal minaccioso sventolare di armi e bastoni riporta la situazione alla normalità.
    Polli riottosi.
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  • Antonio Saintcall Falanga Idalia si avvicina, la grossa figura di Dedalo sempre alle spalle.
    "Mi ha detto che volevi parlare di affari, Lando".
    "Idalia, è vero.Ebbene, desidero sapere il prezzo di Agata."

    La mercante sbarra gli occhi.
    Come può, quel pezzente pensare di comprare la sua schiava?
    "Come mai desideri saperlo? Ti sei forse infattuato di lei?"
    Sorride, Lando. Ripensa al loro discutere, poco prima, nel cortile. Ripensa alle parole di quella donna, così triste e rassegnata.
    Ripensa al suo tormento nell'essere violentata dalla guardia di Idalia.
    Ripensa a quando ha detto di non essere al fianco della sua padrona, ma sotto il suo tallone.
    E questo non può essere accettato.
    "No, Idalia. Desidero solo comprarla. E darle la libertà che merita. Desidero comprarla, e farne una donna libera."
    Lo vede, lo smarrimento negli occhi della donna per cui soldi e potere vogliono dire tutto.
    "Il prezzo, Idalia?"
    Un breve istante di silenzio.
    "Tre corone. Tre corone per Agata."
    Stavolta è Lando a rimanerci di sasso. Agata gli aveva detto che il suo valore era sessantuno scudi.
    Poco importa, il guerriero non possiede nulla. Ma sa che deve trovarli.
    "Molto bene, se ti darò tre corone Agata sarà libera?"
    Bluffa.
    Ma a quanto pare Idalia abbocca.
    Inizia a titubare: quell'uomo può davvero avere quella cifra?
    "Ci penserò... Tre corone per venderti Agata... Ci penserò."
    Si allontana lasciandolo da solo.
    I pensieri vorticano.
    I volti di chi ha conosciuto in quei giorni si susseguono ad un ritmo frenetico.
    E finalmente si arrestano davanti alla persona che può dare ad Idalia i soldi che chiede in cambio di nulla, in cambio della gioia di una donna non più oppressa.
    Sorride.
    E tutto ciò che riesce a pensare è "Agata, sopporta ancora un poco. Sto per ridarti la libertà.".
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  • Beldivolpe Costumi Tornando a casa dopo un live del genere non vuoi pensare ad altro. E' come quando hai mangiato qualcosa di veramente squisito e non vuoi sciuparti il sapore che hai in bocca!
    Quante cose avrei da raccontare!Sono 2 giorni che ci penso, ma Lavinia è un p
    ersonaggio troppo pieno di sorprese per poterle svelare a chi la giocherà dopo di me,e i momenti piu salienti da raccontare sono proprio quelli.
    Posso solo dire che la devozione e l'affetto che Lavinia ha ricevuto da quelli che le erano vicini non si può dimenticare, anche quelli che l'hanno tradita, alla fine le hanno voluto bene.
    Lavinia non dimenticherà mai la dolcezza e la pazienza di Massenzio, l'attenzione e la protezione di Ottavia,la gentilezza e ingenuità di Blianna,il carattere docile di Aldighiero, la simpatia e l'opportunismo di Massimo Lucio,la devozione all'ecclesia di Cristoforo,la tenerezza e la bontà di Iacopo,la freschezza della piccola Florelia.
    A questi devo per forza aggiungere il fiero Vittorio per aver fatto piu volte la cosa giusta al momento giusto e la laboriosa Veronica che ha fatto il possibile perchè tutti (o quasi) rimanessero in vita.
    In realtà avrei una buona parola per ognuno di voi, che avete fatto vivere questo castello, ma pare che questo non sia tanto una discussione per i ringraziamenti, quanto una raccolta di cartoline. Peccato...per una volta che avrei veramente tanti da ringraziare!
    Ecco quindi una cartolina:
    3° episodio, Lavinia siede al tavolo in disparte, Il posto che le era appartenuto per tanto tempo è adesso occupato dagli invasori. Nessuno dei nobili del castello è seduto piu al proprio posto,ma lei deve ancora far buon viso a cattivo gioco,sa che molti cercano il segno che non sono stati abbandonati dai loro nobili, e lei vuole far capire al popolo che è li, nonostante tutto.
    Ingoia pane e lacrime,ma dal suo viso traspare solo sdegno e tristezza.
    Vittorio il maggiordomo le si avvicina: -Mia signora, volevo solo informarvi che il prelibato piatto che il duca brumiano sta assaporando, è la testa del porco che i cani hanno sbranato quest'oggi!So che non è molto ma spero che questo vi rallegri un pò la cena!- Lavinia sorride:-Grazie Vittorio, la vostra premura è sempre molto apprezzata!-
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  • Gwareth Morrowdim E' la notte in cui succede di tutto.. quando i mostri sciamano per il cortile qualcuno ha l'ardire di cantare vittoria "non ce l'hanno con noi, attaccano i brumiani". Per un attimo l'indecisione.. "possibile? che sia davvero il caso di far scattare la rivolta?" si chiede, qualcosa non lo convince ..pochi istanti dopo un abominio per tutta risposta fa scempio di un piccolo drappello di popolani che si era fatto troppo sicuro di questa illazione. "See.. altro che non ce l'hanno con noi.. " Tiberio ordina di mettere tutti in salvo e si fa in quattro per distrarre i mostri dai popolani inermi, finché quasi tutti riparano in cappella. Brunilde, cocciuta, non ne vuole sapere e si ritira per ultima. "Vattene, dannazione" le urla Tiberio ormai praticamente solo in mezzo al cortile. La brumiana alfine si avvia e quando lui vede che lei ha un buon vantaggio inizia a indietreggiare mentre tiene a bada il suo avversario. In quell'istante un urlo di avvertimento lo fa avvedere che non si è accordo di altri due abomini che lo hanno velocemente accerchiato.. "ahia, stavolta mi sa che non ne esco" -pensa- è stanco, l'armatura ormai è in pezzi... tenta un paio di finte per poi girarsi e correre, senza successo: il colpo che lo abbatte arriva alle spalle. La vista si annebbia, le gambe cedono e cade in ginocchio, vacillando per qualche istante, quanto basta per vedere con la coda dell'occhio Brunilde ormai in salvo, prima di riversarsi faccia a terra, nell'erba umida. "Davvero è la fine? così?" si domanda.. cullandosi nel poetico pensiero che il suo sacrificio sia servito a qualcosa. La realtà, come sempre, fa stracci dei nostri voli pindarici: la brumiana, doma quanto un'antilope scesa dal letto con la zampa sbagliata e con una spina nello zoccolo, in un battibaleno lascia il suo porto sicuro e si fionda a raggiungerlo strillando aiuto come una viverna; insieme ad alcuni soccorritori lo porta in salone (dall'altra parte del castello), non contenta resasi conto che lì non c'é un cerusico si rifà tutto il cortile da sola andata e ritorno per recuperarne uno e alla fine quando i mostri penetrano nel salone si rifiuta di andarsene, costringendo Guntramo alla decisione di caricarsi il barone con tutta la platta in spalla e cammellarselo di là, con lei che stavolta chiude la fila. Tutto quanto con allegro contorno di battibecchi in salsa "vattene, salvati" - "non ci penso neanche". Alla fine quando Tiberio, malconcio, atterra in un angolo della cappella e si ritrova Brunilde al capezzale non sa più se è più amareggiato per il sacrificio inutile, furente per la cocciutaggine della sua dama o imbarazzato per l'evidente magra figura di avere mostrato doti di sopravvivenza nettamente inferiori alle sue. Nel dubbio, tace il prudente silenzio dei giusti.
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  • Arianna Busti Dama Viola ha finalmente una speranza: il matrimonio con Ser Marcello (Fabio Bracciolini), l’uomo che ammira da sempre. Ma anche questo progetto di serenità viene meno: il Vicario si oppone alle nozze, Ser Marcello sposerà un’altra donna. Chi? Florelia (Gaia Barbieri)? Dama Viola è tormentata dalla gelosia. A un tratto la vede, dall’altro lato del cortile. La raggiunge rapidamente, pronta a rovesciarle addosso qualunque cattiveria. “Ho visto che parlate spesso con Ser Marcello” esordisce sottile. “Gli ho parlato oggi, sì, ma non lo conosco bene. Cosa potete dirmi di lui? Confido molto nel vostro giudizio, Dama Viola”. All’improvviso l’impeto di rabbia si spezza, Viola non vuole essere portatrice di altra infelicità. Cede le armi. Cinge le spalle di Florelia: “E’ un uomo di valore. Fidatevi di lui, Florelia”.
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  • Francesco Porrini Gustavo l'arciere brumiano si trovava ai lato dello schieramento difensivo pronto a scagliare le sue frecce contro la prossima creatura non morta che avesse attaccato. Stavano scortando i duchi verso la cappella, quando la vide dalla parte opposta del cortile. Vide la donna alla quale aveva confessato il suo amore solo poche ore prima, vide il viso che si era illuminato di speranza quando lui le disse che la avrebbe aiutata ad uscire dalla sua condizione, a cambiare vita, vide colei che aveva promesso di proteggere pronunciando queste parole:"tra un po' quì inizierà a scorrere del sangue, dove vorrai trovarti allora, con me e le mie frecce o con il tuo protettore e le sue chiacchiere?". eh già, perchè tra tutte si era innamorato proprio della puttana? perchè in fin dei conti lui stesso era stato un bracconiere ed un tagliagole solo fino a pochi mesi prima, quale donna potevano i quattro mettere sul suo cammino? non certo una dama. Appena la vide capì che ormai la scelta era stata fatta. Senza guardarsi indietro corse verso di lei lasciandosi alle spalle i suoi commilitoni, colpì la creatura che la stava inseguendo e la aiutò ad entrare nella cambusa dove oramai in molti cercavano rifugio. Proprio in quel momento fu colpito ad una gamba, un abitante del baluardo incalzò il non morto che aveva alle calcagna, salvandogli la vita. appena entrò dentro Gustavo vide Malvinia farglisi incontro armata di bende e cataplasmi. Lo fece appoggiare ad una panca e si prese cura delle sue ferite. Da quel momento avrebbero viaggiato insieme quei due, smettendo di essere pedine nel gioco di qualcun altro e inseguendo la felicità che forse non meritavano ma non potevano fare a meno di cercare.
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  • Francesco Porrini La ferita alla gamba di Gustavo era lieve, per fortuna. Solo pochi minuti dopo, ogni uomo armato era stato chiamato a dare man forte alla porta, ancora zoppicante l'arciere uscì. Uscì e li sentì, alcuni abitanti del Baluardo meditavano di attaccare i brumiani di sorpresa proprio in quel momento, sentì montare la collera, andò da loro urlando:"ma quali esseri spregevoli siete per pensare una cosa del genere in un momento simile? siete ancora uomini o cosa? degli esseri diabolici ci stanno attaccando, vogliono la nostra pellaccia e non stanno facendo distinzioni, non fatemi sentire più sciocchezze del genere, combattiamoli!" in quel momento arrivò un artigiano, lo inseguivano alcuni non morti, Gustavo lo chiamò e appena ebbe ricevuto la sua attenzione gli lanciò la sua spada, "grazie" disse l'uomo prendendola al volo mentre si girava a fronteggiare le creature, poi Gustavo incoccò una delle sue frecce. Stavano combattendo insieme, uomini che fino ad un'ora prima si odiavano ora stavano combattendo fianco a fianco. Quella notte stava succedendo davvero qualcosa di incredibile. (la scena del lancio della spada e lui che la prende al volo e combatte gli zombie era davvero una scena da film, dopo una giornata passata a requisire le armi ai villici! purtroppo non ricordo chi fosse il personaggio con cui ho interagito, era notte e i villici del baluardo li ho conosciuti poco...)
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  • Dario Flavio Scortese Dell'Orto Righe da un png.

    Arimanno non sentiva più la sua mano destra, anche se la ferita bruciava aveva freddo, i primi soccorsi giungono alla buona, tutti lo giuardano con sufficienza.


    "Perché non mi salvano?" pensò

    Era condannato e tutti lo sapevano ma non se ne rendava conto.
    Resco lucido da un potente filtro si impose di fare il proprio dovere, i dispacci erano stati dati ma mancava ancora una cosa.
    Mentre era circondato da persone impotenti, il fratello del duca si chinò su di lui:"Parla per la bruma!" gli disse.
    Arimanno scongiurò per la sua salvezza e il fratello del duca glie la promise.. invano.
    Proprio quando sembrava giunta la fine il messaggero brumano afferò il nobile per la gorgera e gli disse "IL RE E' QUI."

    Si abbandonò alla paura, alle convulsioni e svenne, solo per vedere l'angoscia e l'orrore dipingersi sul volto del nobile brumano.
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  • Giulia Mantelli Aria sta facendo quel che può, ha appena finito una delle brocche di acqua che porta a feriti e guerrieri stanchi. Esce per riempirla e vede Iacopo trasportato di forza dentro il baluardo. Non gli bada, non ha sangue addosso, pensa solo che sia triste e abbia fatto qualcosa di sciocco per sfogare la delusione dell’amore che la giovane birraia non ricambia. Sciocco sì, non sa fino a che punto. Poi la chiamano e le dicono che non respira più che è morto, soprattutto la esortano a correre da Leonora. La vede seduta con la mano del fratello tra le sue, disperata, in lacrime che tenta di urlare ma non riesce e sa solo dire “perché”. Aria ci prova a chiamare Iacopo, lo percuote, qualche schiaffo, qualche pugno sul petto e le lacrime cominciano a scendere, lo chiama sapendo perché ma non come è morto e poi lo bacia sulla guancia gli dice di svegliarsi perché lei ha bisogno di lui, Leonora ha bisogno di lui.
    Alza lo sguardo non si sa in cerca di cosa e lo vede, lì sulla paglia è pieno di sangue, l’armatura rotta ma i suoi capelli, quelli sono sempre gli stessi. Si avvicina a Grimaldo lo osserva con rabbia e comincia a prenderlo a calci, pugni,… a urlare il suo dolore per quella notte in cui aveva dovuto lasciare la sua casa e suoi affetti solo per colpa di un unico stupido uomo che non aveva voluto amare, una bestia che Aria mai potrà perdonare e che dovrà soffrire, mai alcuna pace dovrà ricevere la sua anima sempre che in vita ne abbia avuta una.
    Carlotta cerca di ammonirla, desidera che il corpo sia degnamente sepolto ma lei no, se dovrà andare a qualcuno sarà il pasto dei Lupi.
    Cerca di farlo a pezzi con il pugnale ma rompere le ossa richiede una grande forza e Aria non ce la fa. Sveste il corpo dall' armatura, lo solleva e tenta di portalo fuori tra le lacrime, la furia e il dolore. Arriva all’ ingresso, si accasciano, lei si rialza e cerca di nuovo di trasportarlo, fa solo qualche metro e giunge Bruno, l’uomo che tutti schivano, senza chiedere nulla, decide di aiutarla e insieme buttano il corpo fuori le mura lasciandolo a marcire in attesa che qualche bestia se lo vada a prendere.
    Rientra, frastornata e stanca, in testa un solo pensiero: sono esattamente come quel mostro.
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  • Martina Molly fidati di me Idalia.... mi diceva, ti coprirò d'oro, ti darò il baluardo.... vero Mattia De Stefano?
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  • Fabio Bracciolini Dama Blianna mi chiede di scortarla nel parco dietro il baluardo perchè deve incontrare un uomo. Chiamo Fosco e gli dico di seguirci dato che siamo disarmati. Arrivati davanti alla porta faccio per uscire e un brumiano di guardia che blocca l'uscita mi chiede chi sono io gli rispondo Ser Marcello Claudio quindi lui non fa obbiezioni a farmi uscire, allora gli dico "Sono disarmato dammi un arma" e lui mi da il suo spadone.... quando ero fuori sento il suo capo che lo cazia prima per averci fatto uscire e poi per avermi anche consegnato l'arma! Fantastico! Le come insegnano i Lannister le cose bisogna chiederle con sicurezza!
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  • Arianna Busti Questa ci ha strappato un sorriso: la notte in cui gli spiriti dei morti invadono il Baluardo, molte persone cercano di entrare nello studiolo di Prospero, amici e non. TOC TOC "Chi è?" "Benedetto". TOC TOC "Chi è?" "Raffaello". TOC TOC "Chi è?" "Grrrrrrrr"... "Però... educati questi mostri!
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  • Luca Ghizzardi mi sa che ero io a grugnire!
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  • Fabio Bracciolini Ghizzo avessi detto il tuo nome scommetto che ti avrebbero aperto!
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  • Luca Ghizzardi sono ser emilio, aprite!
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  • Fabio Bracciolini Aaaa se dicevi ser tranquillo che aprivano
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  • Fabio Andrea Rossi La mia cartolina è questa: il disperato, sicuramente easperato amore di Jacopo per la bella Aria, che per me ha raggiunto il suo culmine nella scena notturna in cui Jacopo aggredisce il Brumiano tra i Brumiani e cerca di picchiarlo, finendo a terra ancora, e ancora, e ancora..."non la devi toccare!" tra le rotte lacrime e le rotte costole e un evidente squilibrio mentale per un amore tragico.
    Struggente, direi, e bello da giocare per tutti, anche per i brumiani per cui non deve essere stato facile bulleggiare così il povero Jacopo!
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  • Caterina Pregliasco la scena in cui Lia straincazzata aggredisce l'inquisitore Silvestro (colpevole di aver torturato Pellegrino) che per sbaglio cade a terra e senza fare una piega si alza e urla ancora di più è stata epica!
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  • Arianna Busti Luca Ghizzardi, comunque quando grugnivi era pur sempre meno compromettente di quando urlavi "dov'è quella puttana di mia moglie".... hi hi hi...
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  • Arianna Busti Fabio Bracciolini, quindi Ser Marcello millantava spudoratamente quando diceva a Dama Viola di aver ottenuto la spada battendo a duello un brumiano!
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  • Luca Ghizzardi adultera, non puttana! ero uno zombie educato.
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  • Valentina Masotti Di scene miliari ne ho vissute tante, ho pianto e riso, e tutto grazie alle forti emozioni che mi hanno fatto provare tutti.
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  • Valentina Masotti Vi racconto però la parte precedente il racconto di Gustavo-Franz The Ripper, rielaborata attraverso la testolina di Malvinia.
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    Malvinia non è certamente un modello di virtù.

    Il suo mestiere lo ha scelto, non è stata obbligata dagli eventi né dalla schiavitù.
    Vendere il proprio corpo per lei è un metodo di profitto come un altro.
    A Vigezia era facile. Una camera nel quartiere bene, arredata con gusto,tende di lino che lasciano intravedere il vasto mare.
    Nobili, ricchi mercanti, preti, giovani che hanno vinto al gioco, uomini della malavita. Li conosce tutti, li studia, sa cosa desiderano e si fa dire cosa pensano.
    Eppure, da quando gli uomini del nord hanno requisito la nave dei venali sulla quale viaggiava con il Gran Contabile Pericle, è alla mercé di uomini d'arme, brutali a letto quanto nella vita. Niente lenzuola di seta e piacere, solo dovere.
    La paura, di fronte ad una vita di soprusi prende il sopravvento, ed il cinismo di Malvinia lascia spazio a sentimenti più veri.
    Alla fine, forse, non solo i soldi ed i segreti contano.
    E quando Gustavo infine le dichiara il suo amore, per la prima volta, rimane attonita.
    "Malvinia, sono innamorato di te. Sii la mia donna!"
    Davanti alla sua incertezza Gustavo continua:
    "Non devi fare più il lavoro che fai. Mi disgusta pensarti con qualcun altro."
    Silenzio.
    "Cosa devo fare per averti? Uccidere Pericle forse? Sei sua?"
    E finalmente, con un filo di voce " Gustavo, Pericle non c'entra, siamo solo in affari. La scelta di essere meretrice è stata mia, anni orsono. Ed adesso sono obbligata a farlo per qualcuno più forte e grande di me e di te, di Pericle e di ogni nobile che è qui..." La voce le si rompe in gola." Non mi fido più di nessuno."
    "Malvinia, qualunque sia il tuo problema, per quanto sia grande, me ne farò carico una volta usciti sani e savi da questa situazione. Ti giuro questo su tutto quel che ho di più caro. Ma pensa bene da che parte vuoi stare, tra un po' qui inizierà a scorrere del sangue,e dove vorrai trovarti allora, con me e le mie frecce o con il tuo protettore e le sue chiacchiere? Fidati di me, ti proteggerò meglio di chiunque altro, perché ti amo con tutto me stesso."----
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  • Terre Spezzate Ricordo anche qui nel bellissimo post "Cartoline" che, se qualcuno dei personaggi di cui avete letto vi ha impressionato, potete premiarlo dandogli una "fan mail" qui: http://terrespezzate.altervista.org/fanmail.php
    terrespezzate.altervista.org
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  • Jambo Frigerio L'effetto della pozione rossa era ancora attivo, ma agli sgoccioli...
    Anche se la battaglia era terminata, Iacopo stava ancora impazzando e picchiando ogni brumiano che gli capitava sott'occhio... Incontra un brumiano ferito. Gli salta addosso, inizia
    a pestarlo pesantemente.... "Perchè tutto questo..?! Voi brumiani avete rovinato tutto!! Il baluardo era un posto bellissimo prima che arrivavate voi!!" Ma quel brumiano urla forte: "io non volevo tutto questo!!!! Sono i miei nobili che mi hanno ordinato di venire a fare questa guerra!!!"
    ...In un attimo, quelli che fino a poco tempo fa erano nemici, ora si abbracciano, con la faccia a terra, piangendo e urlando insieme. La guerra è qualcosa voluta da chi sta agli alti piani, ma chi è a farne le spese sono i poveri uomini, soldati innocenti. Non importa da che lato dello schieramento, gli uomini in guerra sono sulla stessa barca. In guerra non ci sono vinitori ma solo vinti...
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